sabato 18 febbraio 2017

Jules Joseph Lefebvre
( Tournan-en-Brie, 1834 - Parigi, 1911)
"Maria Maddalena nella grotta", 1876

domenica 5 febbraio 2017

venerdì 3 febbraio 2017

ateci caso. Tutte le volte che si parla di ego spesso lo si fa in termini negativi e in un attimo lo si associa a comportamenti deprecabili, come l’egocentrismo e il bieco egoismo. Eppure demonizzarlo tout court è sbagliato, perché come la luce e l’ombra, anche l’ego ha due facce. Esiste, infatti, quello sano e quello “mostruoso” che regolano la nostra vita più di quanto immaginiamo. Il primo ci sprona alla crescita e allo sviluppo del nostro vero essere, è ciò che ci spinge a fare qualcosa per noi stessi di cui però anche gli altri, in maniera diretta o indiretta, presto o tardi trarranno beneficio. Un esempio? Praticare attività fisica non solo migliora il rapporto che abbiamo con il nostro corpo, ma ci fa diventare una persona più felice e più sana, che non grava sul sistema sanitario, abbassando così i costi della spesa pubblica. Un vantaggio per tutti, quindi.
L’ego mostro, invece, mira solo ed esclusivamente a ottenere privilegi per sé senza tenere in considerazione eventuali danni a scapito del prossimo e spesso, paradossalmente, della propria persona. È quella vocina interiore che ci sussurra nella testa cattiverie più o meno orribili, in genere derivanti dai paragoni con gli altri. Per l’ego mostro non ci sono vie di mezzo: le persone sono migliori o peggiori di noi. Se ci dice che gli altri sono più bravi, più belli e più buoni si mette subito in moto un meccanismo mentale che ci induce a credere di non essere all’altezza, di non essere abbastanza, di essere sbagliati. E in un attimo diventiamo infelici. Così per sentirci meglio, per liberarci di quel senso di inferiorità, ecco che ce la prendiamo con gli altri, li sminuiamo, li screditiamo e li ridicolizziamo con commenti, le critiche e i giudizi sprezzanti.
È un circolo vizioso che non ha mai fine, che nell’arco della stessa giornata, ci fa sentire in modo alternato vittima e carnefice. Prendiamone atto: l’ego mostro adora tagliare la testa altrui, solo per il gusto di sentirsi più alto. Lui campa di questo. E quando gli diamo credito, lui è felice. Peccato che avere ragione ed essere felici siano due cose ben distinte e separate. Solo l’ego sano sa cos’è la vera felicità. È consapevole che occorre impegno per la costruzione e per la fruizione della gioia. Ma non ne è spaventato, anzi. Sa bene che maggiore è lo sforzo, più grande sarà la ricompensa. L’ego sano è creativo, collaborativo, autentico e propositivo. L’ego mostro, al contrario, è distruttivo, giudicante, competitivo e oltremodo ingannevole. Il primo mira a essere felice, il secondo ad aver ragione. Ecco perché, come recita un detto tibetano, “se sei infelice è tutta colpa tua”, o meglio, del tuo ego mostro. “Essere consapevoli di tale dualismo è il primo passo verso la serenità interiore. Sono ancora troppo poche le persone che hanno compreso che la vita si svolge per lo più nella nostra mente, pertanto è di cruciale importanza fare il possibile affinché sia un bel posto in cui vivere, proprio come se fosse la nostra casa” spiega il life coach Alessandro Cozzolino.
“Occorre quindi allenarsi a ripulirla da ogni sorta di negatività, rimuovere tutto ciò che di inquinante e di tossico possa in qualche modo intaccarne l’atmosfera, come se si trattasse della polvere che quotidianamente si annida nelle nostre abitazioni”.
Ecco 7 mosse per spazzare via atteggiamenti nocivi per la nostra felicità, togliendo il comando all’ego mostro e lasciandoci guidare dall’ego sano.


giovedì 2 febbraio 2017

Il petrolio sta per finire, milioni di immigrati bussano e vogliono entrare, nel frattempo, ci saranno Maria de Filippi, il Grande Fratello e i conduttori televisivi che vi diranno: “tranquilli, va tutto bene, avanti con il prossimo ospite”.