giovedì 29 dicembre 2011

Ci sono momenti in cui ciò che vedi davanti ai tuoi occhi è il nero, il buio, il male, il negativo… uno dopo l’altro gli insuccessi, le delusioni, le perdite, i colpi inferti da parole o atteggiamenti si sono susseguiti nella tua vita, molte volte sei caduto a terra ma ti sei subito rialzato, altre volte attendevi una mano che ti aiutasse a farlo ma quella mano non è venuta in soccorso, altre volt...e ancora hai pensato di rimanerci a terra perchè forse stando così in basso avresti visto le cose e le persone da un altro punto di vista. Ci sono momenti in cui ti sfrecciano come fotogrammi impazziti ricordi di attimi che pensavi aver cancellato e che senza preavviso tornano a galla, facendo affogare te nel dolore e nella sofferenza che ti hanno provocato certe parole, certe persone, certi comportamenti. Ti sforzi di essere forte, di non dare peso al passato e di guadare al futuro, alle tue soddisfazioni, alle piccole sorprese che nonostante tutto la vita ti ha regalato , alle gioie e ai sorrisi che ti hanno riempito i giorni e le notti, ai momenti in cui hai provato quella sensazione di felicità e di grandezza quando hai visto un tuo sogno realizzarsi. Ti sforzi di pensare che a maggior ragione non bisogna vedere tutto nero, che a volte hai solo un paio di occhiali scuri che nascondono la luce del sole che splende sempre in alto nel cielo. Ti sforzi di non sentirti solo ma di sentirti amato e compreso, aiutato e supportato dalle persone che credono in te, e invece giorno per giorno cominci a capire che l’unica persona che può amarti davvero è solo te stesso, l’unica persona di cui puoi fidarti davvero è te stesso, l’unica persona a cui dovresti dare retta è te stesso, anche se fai degli errori, anche se cadi ma poi trovi il coraggio di rialzarti, anche se il mondo intorno a te ti osserva scettico e mette i puntini sulle “i” di tutto ciò che fai. Ci sono momenti in cui l’unica cosa che forse può aiutarti a stare meglio è piangere… piangere a dirotto, piangere come un bambino, a singhiozzi, senza pensare, senza ricordare. Spegnere il cervello, chiudere la memoria a chiave per un po’ e piangere… lasciare che quelle lacrime salate e amare al tempo stesso bagnino il tuo viso, i tuoi abiti, il tuo cuore. Piangere a volte è l’unico aiuto che possiamo avere da noi stessi e che nessun altro può darci.

domenica 25 dicembre 2011

Per questo è importante lasciare che certe cose se ne vadano. Si distacchino. Gli uomini hanno bisogno di comprendere che nessuno sta giocando con carte truccate: a volte, si vince; a volte, si perde. Non aspettarti che riconoscano i tuoi sforzi, che scoprano il tuo genio, che capiscano il tuo amore. Bisogna chiudere i cieli. Non per orgoglio, per incapacità o superbia. Semplicemente perché quella determinata cosa esula ormai dalla tua vita. Chiudi la porta, cambia musica, rimuovi la polvere. Smetti di essere chi eri e trasformati in chi sei.
• Paolo Coelho-

lunedì 7 novembre 2011

L’amore è una tematica da sempre al centro dell’attenzione dell’uomo e quindi anche oggetto di interesse della psicologia.
Ma cos’è l’amore? A volte capita di essere confusi al riguardo e chiederci, ad esempio, se proviamo amore o solo attrazione, se siamo veramente innamorati del nostro partner o “è solo un’abitudine”, oppure può capitare di sentirci soggiogati in un rapporto che più che amore è diventato ossessione e sofferenza, o in altri casi ancora, la relazione è un campo di battaglia e la rabbia sembra costituire il legame più forte.
Per comprendere cos’è l’amore prima di tutto è importante distinguerlo dall’innamoramento. Quando siamo innamorati presentiamo uno stato di coscienza alterato: idealizziamo l’altro, siamo euforici, ci batte forte il cuore quando siamo con lui o lei. Quando queste sensazioni finiscono non è detto che l’amore sia finito, forse siamo passati ad una fase dell’amore più matura.
La coppia attraversa diverse fasi: durante la prima fase, che corrisponde all’innamoramento, la coppia vive un momento di simbiosi, di forte dipendenza, in cui l’idealizzazione dell’altro è estrema, si pensa a lui come l’anima gemella, l’oggetto che può soddisfare ogni proprio desiderio e per il quale si “perde la testa”; successivamente segue un periodo di disillusione, caratterizzato dalla tristezza e dalla rabbia, nata dalla scoperta della diversità dell’altro. In questa fase iniziano i primi sintomi di incompatibilità, possono sopraggiungere crisi d’ansia, si comincia a pensare all’esigenza di creare una giusta distanza. Una buona elaborazione del conflitto presente in questa fase permette di passare a quella successiva, la fase dell’indipendenza, in cui la coppia sente l’esigenza di uscire dal nucleo a due e di esplorare l’esterno. E’ il periodo più problematico nel ciclo della coppia e quello più a rischio di rottura in quanto possono verificarsi tradimenti. Se questa fase viene superata si passa all’ultima fase, quella dell’interdipendenza, in cui il partner viene accettato nella sua imperfezione e avviene un riavvicinamento che può permettere il riaccendersi del desiderio.
Al di là di queste fasi, valide generalmente per tutte le coppie, la complessità della vita amorosa è legata a numerose variabili: la vita adulta è frutto delle esperienze primordiali, delle relazioni genitoriali e delle relazioni importanti che si incontrano crescendo, del rapporto che si ha con se stessi e con il proprio corpo, del grado di autostima e di accettazione del proprio essere e della propensione ad affidarsi all’interno di una relazione.
Molti disturbi dello spettro ansioso-depressivo nascono all’interno della storia famigliare e si rendono evidenti soprattutto nella relazione di coppia.
Spesso bisogni di dipendenza non adeguatamente colmati durante l’infanzia, possono estrinsecarsi nel bisogno coatto di protezione e di attaccamento simbiotico nella vita adulta. Tipico esempio di ciò lo ritroviamo nell’ossessione d’amore, in cui l’altro, spesso sfuggente, diventa il nostro salvatore, la droga da cui dipende la nostra felicità, per cui arriviamo ad annullarci. Tale situazione indica una difficoltà a volersi bene, a prendersi cura di sé e la delega all’altro della responsabilità del nostro benessere. Ciò può sfociare anche nella gelosia patologica che rivela una profonda insicurezza, il bisogno continuo di controllare e possedere l’altro, il quale diventa una nostra proprietà.
Un altro esempio è il “dongiovannismo”, espressione di una personalità fragile, tesa incessantemente alla ricerca di conferme, da cui la necessità di mettere in atto un comportamento seduttivo, finalizzato alla conquista stessa più che al contatto autentico con l’altro. Alla base di questo comportamento vi sono carenze narcisistiche che non permettono il riconoscimento dell’altro: il partner funge da conferma della propria autostima (lo specchio di narciso). La vita affettiva è fatta di rapporti superficiali, gratificanti al momento ma che pesano se durano troppo a lungo, quasi un terrore dell’intimità, una vera difficoltà ad instaurare un rapporto profondo, di vero amore con un’altra persona.
Altro esempio di frequente osservazione è dato dalla personalità isterica, in cui l’insicurezza diventa desiderio di centralità nelle relazioni. Anche qui la superficialità della vita affettiva è legata al desiderio di possedere l’altro, di essere al centro dell’attenzione e al timore, in ogni istante, di perdere il potere di controllo della relazione.
L’amore e la sessualità sono dimensioni profonde dell’essere umano e la loro importanza nell’equilibrio soggettivo è ampiamente provata; molte sofferenze e forme di disagio psicologico nascono proprio dall’incapacità di gestire le relazioni amorose in modo adeguato. Esiste quindi una psicologia dell’intimità ancora poco conosciuta e strettamente legata alle caratteristiche di personalità dei partner, in cui un ruolo fondamentale è giocato dal loro livello di dipendenza-indipendenza. Una eccessiva dipendenza può essere fonte di disagio in quanto può creare una confusione di ruoli ed una riduzione dell’autonomia del singolo, può limitare la creatività e generare frustrazione, così come un’eccessiva indipendenza può causare problemi e portare alla rottura; l’interdipendenza invece, ossia la dipendenza reciproca nel rispetto delle sfere di autonomia, è un collante efficace per la coppia, che consente di conciliare i bisogni di sostegno e condivisione con quelli di autonomia ed esplorazione.
Le riflessioni proposte invitano a riflettere per diventare più sensibili a quei campanelli d’allarme che possono aiutare ad individuare precocemente segnali di disagio o di sofferenza, per favorire una maggiore consapevolezza rispetto alla propria vita affettiva.

venerdì 4 novembre 2011

. Una volta un muto molto saggio scrisse: "Io non parlo con gli idioti". (Max Strazzari)

lunedì 31 ottobre 2011

ELOGIO ALL'OSSESSIONE DELLA BELLEZZA La bellezza, sapete, è una porzione di spazio. Quella vera, intendo: non quella finta. Non si può costruire con pennelli e scalpelli, non con spatola e matita. Non è la proporzione tra le parti, né un contrasto di colori. La bellezza, quella vera, è piuttosto un’atmosfera, un battito, un cambiamento di tonalità. La bellezza, quella vera, è un’aura attorno, la variazione di temperatura dell’ambiente in cui Lei entra. Gli occhi addosso subito, alla bellezza quella vera. Gli occhi addosso, e non la lasciano più

sabato 29 ottobre 2011

Non c'è un essere umano che con vera gioia dica spesso: io sono felice, la mia vita va bene o, se lo dice, approfitta soltanto dei rari momenti di entusiasmo, dovuti alle circostanze suggestive ma, con la sua autentica coscienza, l'essere umano sembra rifiutare istintivamente la gioia, e si lascia quasi sempre immergere dal dolore e dall'idea della morte. Sicchè l'idea del dolore diventa il suo alimento quotidiano e la vita diventa più un trascinarsi che una buona passeggiata, lungo il mondo, come dovrebbe essere.

giovedì 27 ottobre 2011

Se potessi rivivere la mia vita, la prossima volta cercherei di commettere più errori. Non cercherei di essere tanto perfetto. Tutti noi abbiamo il feticcio della perfezione. Che differenza fa, se faccio sapere agli altri che sono imperfetto? Allora potranno identificarsi con me. Nessuno può identificarsi con la perfezione.
Io non voglio essere altro che ciò che sono, cioè umano. Mi piace veramente essere umano. Significa essere smemorati; significa sbattere contro i muri; significa entrare nelle stanze sbagliate; significa uscire dall'ascensore al piano sbagliato. Le porte si aprono, e scopro di essere al sesto piano anzichè al terzo, e dico: <Oh!>. E poi penso: <Caro vecchio mio, ci sei ricascato!>. E' magnifico essere umani.

mercoledì 26 ottobre 2011

Un abbraccio può alleviare la depressione, può consentire alle difese immunitarie dell'organismo di migliorare. Gli abbracci trasmettono una vita nuova ai corpi stanchi, ci fanno sentire più giovani e più vibranti. In famiglia, gli abbracci possono rafforzare i rapporti e ridurre significativmente le tensioni. Quando si viene abbracciati, toccati e coccolati, l'emoglobina nel sangue aumenta e porta ossigeno vitale al cervello e al cuore. Una delle cose più tristi della nostra cultura è che sottolineamo sproporzionatamente l'aspetto sessuale di un rapporto. E' un peccato, perchè così ci lasciamo sfuggire la tenerezza, il calore. Il bacio inaspettato, il tocco sulla spalla quando ne abbiamo più bisogno....ecco la gratificazione "sensuale.
C'è una terra dei vivi e una terra dei morti, e il ponte è l'amore. L'unica sopravvivenza e l'unico significato. In India, quando si incontra qualcuno o ci accomiatiamo da lui , giungiamo le mani e diciamo <Namaste>. Significa: <Io onoro in te il luogo dove risiede l'intero universo. Se tu sei in quel luogo in te, e io sono in quel luogo in me, siamo una cosa sola>. NAMASTE

martedì 25 ottobre 2011

IO SONO

pubblicata da Marcello Ruggiero il giorno martedì 25 ottobre 2011 alle ore 17.24
La mia felicità sono io, non tu. Non soltanto perchè tu puoi essere fugace, ma anche perchè tu vuoi che io sia ciò che non sono. Io non posso essere felice quando cambio soltanto per soddisfare il tuo egoismo. Non posso sentirmi felice quando mi critichi perchè non penso i tuoi pensieri e non vedo come vedi tu. Mi chiami ribelle , eppure ogni volta che ho respinto le tue convinzioni tu ti sei ribellata alle mie. Io non cerco di plasmare la tua mente, so che ti sforzi di essere te stessa e non posso permettere che tu mi dica cosa devo essere...perchè sono impegnato a essere me.

lunedì 24 ottobre 2011

venerdì 21 ottobre 2011

E’ molto più semplice non soffrire, non amare, non voler bene… Perchè amare è soffrire, ma se non si è amati si soffre, ma allora bisogna amare, quindi soffrire, o soffrire per non amare, amare è soffrire, non amare è soffrire, si è felici se si ama e se non si ama si è felici e si soffre per la troppa felicità che dà l’amore….
Che casino!!!!
Il modo migliore per diventare noiosi è dire tutto" (Voltaire)

lunedì 17 ottobre 2011

“C'è una virtù che molto amo, l'unica. Essa ha nome tenacia. Delle molte virtù di cui leggiamo nei libri e di cui sentiamo parlare i maestri non so che farmene. E, d'altro canto, tutte le molte virtù che l'uomo si è inventato potrebbero essere raccolte sotto un'unica denominazione. Virtù significa obbedienza. Solo che c'è da chiedersi a chi si obbedisce. Anche la tenacia, infatti, è obbedienza. Ma... tutte le altre virtù, tanto amate e lodate, sono obbedienza a leggi che sono state imposte da uomini; soltanto la tenacia non si inchina a queste leggi. Chi è tenace obbedisce infatti a un'altra legge, una legge particolare, assoluta, ente sacra, la legge che ha in se stesso, il "tenere a se stesso".H.H.

domenica 16 ottobre 2011

La gioventù non sa quel che può, la maturità non può quel che sa. (José Saramago)
Era una mattinata movimentata, quando un anziano gentiluomo di un'ottantina di anni arrivò per farsi rimuovere dei punti da una ferita al pollice. Disse che aveva molta fretta perché aveva un appuntamento alle 9:00. Rilevai la pressione e lo feci sedere, ben sapendo che sarebbe passata oltre un'ora prima che qualcuno potesse medicarlo. Lo vedevo guardare, continuamente, il suo orologio e ...decisi, dal momento che non avevo impegni con altri pazienti, che mi sarei occupato io della ferita. Ad un primo esame, la ferita sembrava quasi guarita; andai a prendere gli strumenti necessari per rimuovere la sutura e rimedicargli la ferita. Mentre mi prendevo cura di lui, gli chiesi se per caso avesse un altro appuntamento medico, dato che aveva tanta fretta. L'anziano signore mi rispose che doveva andare alla Casa di cura per far colazione con sua moglie. Mi informai della salute e mi disse che Lei era affetta, da tempo, dall' Alzheimer. Gli chiesi se la moglie si preoccupasse nel caso facesse un po' tardi. Lui mi rispose che Lei non lo riconosceva più, già da 5 anni. Fui sorpreso, e chiesi “E va ancora ogni mattina a trovarla, anche se non sa, chi é lei?”. L'uomo sorrise e mi batté la mano sulla spalla, dicendo: ''Lei non sa più chi sono io, ma io so ancora, perfettamente, chi é Lei per me” Il vero amore non é né fisico né romantico. Il vero amore é l'accettazione di tutto ciò che é, é stato e sarà. Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno! ♥♥♥ (dal web)
Forse è meglio essere irresponsabili in nome di un'idea giusta che responsabili seguendo un'idea sbagliata.
Winston Churchill

venerdì 14 ottobre 2011

"Nella morte non c'è niente di triste,non più di quanto ce ne sia nello sbocciare di un fiore. La cosa terribile non è la morte, ma le vite che la gente vive o non vive fino alla morte. Non fanno onore alla propria vita, la pisciano via. La cagano fuori. Muti idioti. Troppo presi a scopare, film, soldi, famiglia, scopare. Hanno la testa piena di ovatta. Mandano giù Dio senza pensare, mandano giù ...la patria senza pensare. Dopo un pò dimenticano anche come si fa a pensare,lasciano che siano gli altri a pensare per loro. Hanno il cervello imbottito di ovatta. sono brutti, parlano male, camminano male. Gli suoni la grande musica dei secoli ma loro non sentono. Per molti la morte è una formalità. C'è rimasto ben poco che possa morire."(C. Bukowski)

mercoledì 12 ottobre 2011

Sono solo le persone superficiali ad avere bisogno di anni per liberarsi da un'emozione. Un uomo che sia padrone di se stesso può porre fine a un dolore con tanta facilità quanto può inventarsi un piacere. Non voglio essere in balia delle mie emozioni. Voglio servirmene, goderle e dominarle."
O.Wilde Ritratto di Dorian Gray

giovedì 6 ottobre 2011

L'abulia, il vivere un'esistenza puramente vegetativa, senza nulla effettuare. è veramente riprovevole. Colui che in qualche modo affronta l'esistenza, soffrendo, piangendo, logorandosi: colui che pensa, riflette, medita, ragiona, che magari sbaglia, costui certamente è altamente apprezzabile, qualunque possa essere il risultato che raggiungerà. Io credo che i risultati in fondo non contano, le esperienze non si stratificano secondo i risultati, ma attraverso lo sforzo fatto per raggiungere un risultato.Questo una volta raggiunto, è un obiettivo che diventa scontato, che non dà più quelle emozioni che invece danno la lotta e il cammino fatto per raggiungere l'obiettivo

domenica 2 ottobre 2011

DICHIARAZIONE DI UMBERTO RANIERI, PRESIDENTE FORUM PROGETTO MEZZOGIORNO DEL PD

“I dati forniti questa mattina dalla Svimez nel suo rapporto annuale sul Sud, confermano la drammatica situazione in cui versano l’economia e la società meridionali. Le cifre relative alla condizione di giovani privi di occupazione e di prospettive suscitano allarme e preoccupazione.
La crisi dell’industria meridionale sta colpendo anche punti di eccellenza come l’Alenia.
Il Mezzogiorno paga un prezzo elevato ad una politica del Governo nazionale che in questi anni ha rinunciato del tutto a sostenere lo sviluppo delle regioni meridionali. Occorre una svolta profonda negli indirizzi della politica economica del Governo e si impongono misure di sostegno alla crescita. Il primo obiettivo di un programma di sostegno alla crescita economica è l’impegno per il Mezzogiorno.
Ad un rinnovato sforzo in questa direzione dovranno contribuire tutte le forze attive e responsabili operanti nella realtà meridionale ed un compito particolare spetta alle Regioni”.
L'amore è un'emanazione del tuo silenzio, della tua pace, del tuo benessere inte...riore, della tua beatitudine. Sei talmente estatico che vuoi condividerlo: questa condivisione è amore. L'amore non mendica, non chiede mai: "Dammi amore". L'amore è sempre un imperatore, è solo capace di dare; non si aspetta né si immagina qualcosa in cambio, mai.
PECCARE NON SIGNIFICA FARE IL MALE . NON FARE IL BENE , QUESTO SIGNIFICA PECCARE (P.P. Pasolini)

martedì 27 settembre 2011

Di Marcello Ruggiero · 35 secondi fa
L’uomo non è libero nella misura in cui non dipende da niente e da nessuno: è libero nella misura in cui dipende da ciò che ama, ed è schiavo nella misura in cui dipende da ciò che non può amare. Il problema della libertà non si pone in termini di indipendenza, ma di amore. La forza del nostro amore determina la nostra capacità di essere liberi

lunedì 26 settembre 2011



Sonetto XVII

Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.

T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.

T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti

che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

~ Pablo Neruda ~

sabato 24 settembre 2011

‎- Lo sapevi che milioni di prigionieri politici sono costretti ai lavori forzati per produrre il “Made in China” ? - Lo sapevi che le materie prime necessarie a molte di queste produzioni provengono da territori illegalmente occupati quali il Tibet, il Turkestan Orientale e la Mongolia? - Lo sapevi che quasi tutti i giocattoli venduti in Europa sono fabbricati in Cina e sono pericolosi per la sicurezza e la salute dei tuoi bambini ? - Lo sapevi che molti prodotti sono fabbricati con materiali di scarto ,nocivi ,radioattivi e inquinanti ? - Lo sapevi che tutti i lavoratori cinesi sono privi di qualsiasi tutela , privati dei più elementari diritti e costretti a morire di sfruttamento per un salario da fame ? - Lo sapevi che per via della concorrenza sleale delle imprese cinesi si sono già persi 20.000.000 di posti di lavoro nel mondo ? - Lo sapevi che la maggior parte delle imprese cinesi sono di proprietà dell’esercito ed i loro profitti servono al riarmo del regime ? SE NON LO SAPEVI ADESSO LO SAI! Non continuare a finanziare la più feroce dittatura al mondo Difendi la tua salute , difendi il tuo posto di lavoro BOICOTTA IL “ MADE IN CHINA “ Al fianco dei lavoratori cinesi che lottano per la democrazia in Cina Assieme ai patrioti tibetani che si battono per l'indipendenza del Tibet
Dio è morto. Dio resta morto. E noi l'abbiamo ucciso. Come potremmo sentirci a posto, noi assassini di tutti gli assassini? Nulla esisteva di più sacro e grande in tutto il mondo, ed ora è sanguinante sotto le nostre ginocchia: chi ci ripulirà dal sangue? Che acqua useremo per lavarci? Che festività di perdono, che sacro gioco dovremo inventarci? Non è forse la grandezza di questa morte troppo grande per noi? Non dovremmo forse diventare divinità semplicemente per esserne degni?
(Nietzsche)
Di fronte agli imbecilli non c'è che un solo modo per mostrare
il proprio spirito: evitare qualsiasi conversazione con loro.

Arthur Schopenhauer
L'amore è come le dighe: se lasci una breccia dove possa infilarsi un filo l'acqua, a poco a poco questa fa saltare le barriere. E arriva un momento in cui nessuno riesce più a controllare la forza della corrente. Se le barriere crollano, l'amore si impossessa di tutto. E non importa più ciò che è possibile o impossibile, non importa se possiamo continuare ad avere la persona amata accanto a noi. Amare significa perdere il controllo
La violenza non è soltanto la rivoluzione di piazza, la violenza è tutta una serie di atti che si pretende dal cittadino, o perlomeno di comportamenti. Il fatto che noi tra concetto di violenza e concetto di libertà facciamo spesso tutt'uno. La questione è questa: che noi non siamo liberi; noi crediamo di essere liberi; la libertà che abbiamo è ben misera. Tutto sommato di questa libertà ne facciamo poco conto. Noi crediamo di essere liberi semplicemente perchè possiamo camminare per strada, mangiare quello che vogliamo o, che so, avere e scegiere i nostri amici. In che cosa consiste questa nostra libertà? La nostra libertà è un'utopia, è una falsa libertà. La questione della libertà interiore noi non la sfioriamo nemmeno, sicchè la violenza noi la subiamo già nel momento in cui nasciamo, e nascendo in un certo gruppo sociale, in un cedrto gruppo familiare, con quella madre e con quel padre dunque noi già ci sottomettiamo alla loro influenza e quindi già limitiamo la nostra libertà.Questa è una catena senza fine, si capisce, i genitori sono figli, i figli diventano genitori e via di seguito. La società resta piùo meno in un certo modo intorno a noi e noi ci muoviamo credendo che ci sia questa libertà. Poi c'è la limitazione delle leggi stesse: noi siamo legati alle nostre leggi, quindi non siamo veramente liberi di far tutto quello che vogliamo, tanto è vero che vi sono leggi che cambiano da paese a paese. Poi vi sono leggi cosiddette pseudomorali che cambiano da regione a regione, e tra città e campagna; mutano così le prospettive, le valutazioni delle leggi, sicchè andiamo avanti ciascuno con un codice morale o pseudomorale più o meno personale. Dunque,quale coscienza di libertà se i canoni fondamentali della libertà noi non riusciamo a concepirli? Forse possiamo concepirla, ma attuarla, no.
.
Viviamo in uno stato di provvisorietà impressionante. Tutto è estremamente precario. Ci dibattiamo in un'ansia continua in attesa che qualcosa debba succedere da un momento all'altro e qualcosa effettivamente succede perchè noi inventiamo i qualcosa. Anche un rubinetto del bagno che perde acqua può bastare a creare il"problema". Vi sono persone vittime di un pensiero fugace, per le quali la sola idea di una disgrazia è così reale che vivono nell'attesa dell'evento per poter poi dire di averlo previsto, di averlo sentito. Cosa succede in sostanza? La fissazione provoca l'incidente. Tutto qui. I nostri poteri nascosti sono tanti che, effettivamente, alimentando la nostra fantasia di mostri immaginari, finiamo col creare il mostro stesso.
Il dirsi veramente qualcosa è lo scoprirsi internamente nell'animo, e seguire quelle modificazioni che sono dell'animo, non alla superficie, nella banalità della vita, mainternamente, e questo è un discorso che non viene mai fatto tra un uomo e una donna, appunto perchè questa penetrazione totale può avvenire soltanto in quei casi in cui l'amore sia ad un livello spirituale, e questo amore a livello spirituale è molto scarso tra le coppie. L'amore spirituale è qualcosa di molto diverso da quello che noi conosciamo: l'incontro con una donna o con un uomo, sotto il profilo psicologico, il profilo culturale, il profilo matrimoniale, non sono incontri spirituali. L'incontro spirituale è una donazione totale, ma di natura interiore; questa donazione totale di natura interiore perchè sia perfetta bisogna che sia reciproca, e questo è molto raro, naturalmente. Esiste, certo che esiste. Spesso è unilaterale. E' invece, credo che sia difficile trovarla da ambedue le parti. Sono convinto che allorquando esiste, questo amore è destinato a non finire mai, nemmeno con la morte, perchè è un legame che continua come spiriti.
Io sono dell'avviso che gli uomini si accoppiano male. In realtà, l'uomo non compie una scelta, egli è scelto: l'uomo e la donna naturalmente. L'incontro fra un uomo e una donna avviene solitamente per motivi diversi da quelli che riguardano una vera e propria convivenza futura. L'incontro si svolge per un raptus improvviso, un innamoramento, un'amicizia, un motivo di natura sessuale, e si finisce con lo stare insieme, col protarre questa convivenza. Incidentalmente potrà esservi un matrimonio, oppure no: la questione rimane la stessa. Praticamente, i due sono stati scelti da una situazione contingente che li ha messi insieme e tale scelta non è stata ragionata. In linea di massima poi sorgono altre difficoltà: forzature per necessità sociali, per necessità economiche, per ragioni psicologiche. La donna ha bisogna di un uomo per appoggiarsi ad esso, per essere protetta e altrettanto l'uomo nei riguardi della donna. Ma cosa accade? All'inizio hanno molto da dirsi e poi non hanno da dirsi più nulla, perchè in realtà non si sono mai detto nulla, questa è la cruda verità. Non si sono mai detto nulla, perchè noi confondiamo ciò col dire qualcosa sul piano informativo: ecco la curiosità verso l'altro essere che porta alla sua scoperta. All'inizio questa scoperta sembra alimentare uno scambio reciproco ma, una volta scoperto tutto, non c'è più niente da fare e il colloquio finisce. Cessa la curiosità di scoprire perchè si conosce tutto dell'altro....Pochi esseri umani riescono a mantenere intatto questo segreto della loro personalità e sono quegli esseri tanto estemporanei da riuscire continuamente, nella vita, a produrre qualcosa a se stesso, al proprio lavoro. Ecco perchè continua così quel senso di scoperta dell'altra persona
Per me la vita è sempre affascinante perchè, quando la vita non viene vissuta, esplode in noi. E' come cercare di bloccare il coperchio di una pentola che bolle. Succederà qualcosa, ne sono convinto. Finiamo nel piombare nella paura, nella sofferenza, nella solitudine, nella paranoia o nell'apatia. Tutti segni del fatto che non stiamo vivendo! Quindi, se avvertiamo uno di questi sintomi, rimbocchiamoci le maniche e diciamo "Ora devo vivere". Nell'attimo in cui incominciamo a lasciarci coinvolgere nella vita, il vapore fuoriesce, e siamo salvi. Non è facile, me ne rendo conto: ma la vita ci fa sapere che deve essere vissuta nel bene e nel male.